Andre Agassi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Andre Agassi
Andre Agassi nel 2011
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Altezza180 cm
Peso74 kg
Tennis
Termine carriera3 settembre 2006
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 870 - 274 (76,05%)
Titoli vinti 60
Miglior ranking 1º (10 aprile 1995)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Australia (bandiera) Australian Open V (1995, 2000, 2001, 2003)
Francia (bandiera) Roland Garros V (1999)
Regno Unito (bandiera) Wimbledon V (1992)
Stati Uniti (bandiera) US Open V (1994, 1999)
Altri tornei
 Tour Finals V (1990)
 Giochi olimpici Oro (1996)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 40 - 42
Titoli vinti 1
Miglior ranking 123º (17 agosto 1992)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Australia (bandiera) Australian Open -
Francia (bandiera) Roland Garros QF (1992)
Regno Unito (bandiera) Wimbledon -
Stati Uniti (bandiera) US Open 1T (1987)
Altri tornei
 Giochi olimpici 2T (1996)
Palmarès
 Coppa Davis
OroCoppa Davis 1990
ArgentoCoppa Davis 1991
OroCoppa Davis 1992
OroCoppa Davis 1995
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al definitivo

Andre Kirk Agassi (IPA: [ˈɑndreɪ ˈæɡəsi][senza fonte]; Las Vegas, 29 aprile 1970) è un ex tennista e allenatore di tennis statunitense. Soprannominato il Kid di Las Vegas[1] o Flipper, per il suo stile di gioco rapido[2], è considerato uno dei più forti tennisti di tutti i tempi.

Nella sua carriera ha vinto 60 titoli ATP e otto tornei dello Slam, detenendo il primo posto nella classifica ATP per 101 settimane e guadagnando in carriera più di 31 milioni di dollari in premi e 150 milioni di dollari in sponsorizzazioni. È l'unico tennista della storia, insieme a Novak Ðokovic, ad avere vinto tutte le categorie di tornei esistenti per un tennista maschile in singolare: i quattro tornei dello Slam, la medaglia d'oro del singolare olimpico 1996, il torneo ATP World Championship 1990, gli ATP Masters Series (17), ATP 500 (6) e ATP 250 (27), oltre alla Coppa Davis 1990, 1992, 1995.

Famosa è stata la sua rivalità con il connazionale Pete Sampras, tra le più entusiasmanti della storia del tennis.[3] È uno degli otto giocatori che nella loro carriera sono riusciti a realizzare il Career Grand Slam (insieme a Don Budge, Roy Emerson, Rod Laver, Fred Perry, Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Đoković) ed è stato il primo a realizzarlo su tre diverse superfici. Nel 1999 è stato il primo tennista uomo ad aver completato il Career Super Slam[4], raggiunto poi da Ðokovic nel 2024.

Alla vigilia dell'Open di Francia 2017 è diventato il nuovo coach di Novak Đoković,[5] dal quale si è separato nella primavera del 2018.

È stato inserito nella International Tennis Hall of Fame nel 2011.

Andre e i suoi fratelli crescono negli Stati Uniti, patria della madre. Il padre, Emanoul Aghasi, è di origini armene e assire, trasferitosi a Las Vegas dopo avere gareggiato come pugile nelle Olimpiadi del 1948 e del 1952 per il suo Paese natale, l'Iran. Soltanto dopo avere acquisito la cittadinanza statunitense Emanoul decide di cambiare il suo nome in Mike Agassi. Mike Agassi si sposò con Elizabeth Dudley e mise su famiglia. Finita la carriera di pugile iniziò a lavorare a Las Vegas in uno dei megaresort di proprietà del miliardario Kirk Kerkorian, con cui stringerà una amicizia tale da dare al suo ultimo figlio proprio "Kirk" come secondo nome.

Andre è nato con la spondilolistesi (una vertebra lombare che si è staccata dalle altre e sporge), per sua stessa ammissione è per questo che cammina con le punte dei piedi rivolte verso l'interno.

Il padre di Andre era un grande appassionato di tennis e sognava per i suoi quattro figli Rita, Philly, Tami e Andre un avvenire da campioni. Provò a trasformare ognuno di loro in un professionista, ma l'impresa riuscì soltanto con il figlio più piccolo, Andre, che si vide mettere in mano una racchetta già all'età di due anni[6]. Tuttavia quello che sarebbe diventato uno dei più grandi campioni di sempre non ha un ricordo positivo delle sue prime esperienze tennistiche, a causa delle eccessive pressioni del padre: “Da ragazzino avevo odiato il tennis, vivevo nella paura di mio padre, che mi voleva campione a tutti i costi”. Nella sua autobiografia intitolata Open Andre descrive i durissimi allenamenti a cui il padre lo sottoponeva, tra cui l'utilizzo del "drago", ovvero una macchina lanciapalle modificata proprio da Agassi senior per aumentarne la difficoltà, e le dure reazioni del padre di fronte ai suoi errori.

«Se colpisci 2.500 palle al giorno, ne colpirai 17.500 alla settimana e quasi un milione in un anno. Un bambino che colpisce un milione di palle all'anno sarà imbattibile.»

Carriera sportiva

[modifica | modifica wikitesto]

Gli anni in accademia e il contrasto con il padre

[modifica | modifica wikitesto]

Grazie alle conoscenze del padre riesce a fare pratica con eccellenti giocatori quali Ilie Năstase e Jimmy Connors; a 14 anni André lascia Las Vegas per trasferirsi in Florida, alla scuola di Nick Bollettieri, celebre allenatore di campioni come Boris Becker, Monica Seles e Jennifer Capriati. Dato l'elevato costo mensile dell'Accademia, André inizialmente avrebbe dovuto rimanervi solamente tre mesi, ma fu lo stesso Bollettieri, una volta notato il grande talento del ragazzino durante una sessione di allenamento, a offrirgli gratuitamente la permanenza all'accademia per i mesi successivi.

Andre tuttavia visse gli anni nella scuola di tennis in modo infelice: la rigida disciplina imposta dal padre e dall'accademia lo fece crescere con spirito sempre più ribelle, portandolo a infrangere qualsiasi regola gli venisse imposta, con lo scopo di farsi espellere dalla Bollettieri Academy. Andre indossava di proposito jeans strappati per provocare il proprio padre, inoltre, approfittando dell'odio di questi verso gli omosessuali, indossò in più occasioni uno smalto rosa sulle unghie al solo scopo di farlo infuriare. Durante un torneo giovanile della Florida a cui partecipavano diversi allievi della scuola di Bollettieri, Andre, che in quell'occasione fu l'unico ad avere raggiunto una finale, per giocarla si presentò in campo indossando il suo orecchino più vistoso, le unghie tinte di rosso fiammante, un'acconciatura da mohicano con la cresta rossa e una salopette in jeans sgualcita. Tale provocazione fece infuriare Nick Bollettieri, che davanti a tutti gli allievi dell'accademia, accusò pubblicamente Andre di aver infranto qualunque regola fosse possibile infrangere all'accademia, e per di più ne aveva infangato il nome con quell'esibizione durante la finale. Una notte, tenta quindi la fuga dall'accademia, destinazione casa, a Las Vegas, ma non appena allontanatosi, la prima auto che riuscì a fermare con l'autostop era proprio quella di uno dei suoi allenatori, uscito per riprenderlo e riportarlo indietro.

Dopo un lungo periodo di punizione Andre, convocato al cospetto di Bollettieri in seguito all'ennesima bravata, alla domanda su cosa volesse fare della sua vita rispose: "Non voglio più andare a scuola, voglio diplomarmi per corrispondenza, voglio ottenere wild card, partecipazioni ai tornei importanti e voglio diventare un professionista". In seguito a questo colloquio Andre smise di frequentare la scuola privata in cui andavano tutti gli altri membri della Bollettieri Academy, lasciò l'accademia facendovi ritorno solo per gli allenamenti tra un torneo e l'altro e iniziò, seguito dal fratello maggiore Philly, a partecipare ai principali tornei ATP nel mondo.

1986-1989: primi anni

[modifica | modifica wikitesto]
Agassi in azione nel 1988

Agassi approda al grande tennis nel 1986, a 16 anni, prendendo parte al suo primo torneo professionistico a La Quinta in California. Vinse il primo incontro contro John Austin per 6-4 6-2, ma perse al turno successivo contro Mats Wilander per 6-1, 6-1. Alla fine dell'anno occupava la posizione 91 della classifica mondiale.

Nel 1987 vinse il suo primo torneo da professionista di alto livello in Brasile a Itaparica e arrivò in finale nel torneo ATP di Seul. Chiuse quell'anno alla posizione 25 della classifica mondiale.

Nel 1988 vinse sei tornei e nel dicembre tagliò il traguardo del milione di dollari in premi accumulati (prendendo parte a solo 43 tornei, un primato). Questo risultato stratosferico è dovuto al fatto che il giovanissimo Andre riesce ad arrivare in semifinale sia all'Open di Francia che all'US Open, entrando per la prima volta tra i migliori 10 della classifica ATP. In questo periodo si costruisce una nomea di ribelle che conquisterà molti tra i giovani appassionati; la sua immagine è caratterizzata da divise di colori estremamente sgargianti; porta costantemente i capelli lunghi.

Nel 1989 raggiunge nuovamente la semifinale nel torneo US Open, ma per il resto è una stagione priva di particolari soddisfazioni, vince solo a Orlando (USA) contro Brad Gilbert e viene sconfitto in finale agli Internazionali di Roma da Alberto Mancini e da Stefan Edberg in quattro combattuti set in finale a Indian Wells.

1990-1996: le vittorie

[modifica | modifica wikitesto]
Agassi agli Internazionali d'Italia 1989, assieme all'ex calciatore italiano Gigi Riva.

Nel 1990 Agassi vince il suo primo Masters Series a Key Biscayne prendendosi la rivincita contro Edberg nella finale. In seguito raggiunge la finale al Roland Garros, sconfitto però da Andrés Gómez e all'US Open, sconfitto da Pete Sampras, in uno dei primissimi incontri di una sfida che durerà più di un decennio; tra le due manifestazioni vince il torneo ATP di Washington. Si consola a fine anno con la vittoria all'ATP World Championship di Francoforte (nuova denominazione del Masters).

Il 1991 lo vede trionfare a Heathrow e a Washington, arriva nuovamente in finale al Roland Garros ma questa volta è Jim Courier a negargli la gioia di una vittoria in uno Slam. Un mese dopo partecipa per la prima volta a Wimbledon venendo sconfitto ai quarti di finale per poi perdere al primo turno dell'US Open.

Agassi si rifà nel 1992 a Wimbledon. L'erba londinese, ritenuta da tutti superficie ostile per il gioco da fondo di Agassi, lo vede battere ai quarti il tre volte vincitore Boris Becker e in semifinale John McEnroe, anch'egli tre volte titolato. In finale sconfigge al quinto Goran Ivanišević. Quell'anno vince anche ad Atlanta e il Master Series di Toronto.

Il 1993, complice un intervento al polso che ne condiziona il rendimento, è un anno particolarmente altalenante. Nonostante i problemi riesce comunque ad aggiungere i tornei di San Francisco e Scottsdale alla sua già nutrita bacheca. Nei tornei del Grande Slam le sue prestazioni sono al di sotto dell'aspettative: non prende parte ai primi due, poi non riesce a difendere il suo titolo a Wimbledon (battuto nei quarti di finale al quinto set da Pete Sampras, futuro vincitore) e viene malamente eliminato al primo turno nell'US Open.

Il 1994 non inizia particolarmente bene per Agassi; in febbraio vince il torneo di Scottsdale, ma in seguito ottiene una serie di risultati non positivi (tra cui una precoce eliminazione all'Open di Francia e a Wimbledon). Nel finale di stagione Agassi riemerge vincendo gli ATP Master Series di Toronto e Parigi Bercy, oltre al suo secondo titolo nel Grande Slam all'US Open senza essere testa di serie.

Il 1995 è l'anno migliore: vince sette titoli. A inizio stagione partecipa al primo Australian Open della sua carriera, si presenta con la testa rasata (in aperto contrasto con l'immagine popolare che continuava a vederlo "capellone e ribelle") e riesce a vincere il suo terzo titolo del Grande Slam battendo in finale l'eterno rivale Pete Sampras (i due si incontreranno cinque volte in stagione, con tre vittorie di Andre). Si aggiudica inoltre i Masters Series di Cincinnati, Key Biscayne e Toronto, poi arriva in finale all'US Open in cui però viene nuovamente battuto da Sampras. Partecipa con la squadra statunitense alla Coppa Davis, giocando un ruolo decisivo nella conquista americana. A fine anno ha un ruolino di marcia costituito da 72 vittorie e 10 sconfitte, e durante la stagione ha infilato una striscia di 26 vittorie consecutive (suo primato personale). Il 10 aprile di quell'anno diventa il 12º giocatore nella storia dell'ATP a collocarsi al numero 1, conserverà lo scettro per 30 settimane prima di cederlo a Sampras, riconquistarlo per altre due settimane e cederlo a Thomas Muster.

Nel 1996 Agassi è uno dei giocatori più attesi, ma la sua stagione è deludente. Non riesce a raggiungere nessuna finale nel Grande Slam: arriva in semifinale in Australia ma in seguito viene eliminato durante i primi turni sia al Roland Garros che a Wimbledon. Tuttavia riesce a difendere con successo i titoli conquistati a Cincinnati e Key Biscayne. Il punto più alto di quella stagione è la splendida vittoria al torneo olimpico di Atlanta. Nel finale di stagione arriva nuovamente in semifinale all'US Open.

1997-1998: caduta e risalita

[modifica | modifica wikitesto]

Il 1997 è il punto più basso della carriera di Agassi. L'infortunio al polso che aveva duramente condizionato la stagione 1993 si fa risentire e Agassi può giocare solo 24 incontri durante l'anno. Durante questo periodo sposa la modella e attrice Brooke Shields, dedicandosi particolarmente alla vita mondana e a comparire su molte riviste di pettegolezzi. Anche a causa di questo disinteressamento per l'attività sportiva le poche apparizioni di Agassi sono estremamente deludenti, e durante l'anno non vince nessun titolo e non raggiunge nessuna finale; per tutto l'anno precipita in classifica e a novembre tocca il fondo, risultando al 141º posto della classifica. Nel finale di stagione ha una leggera ripresa e riesce a risalire fino al 122º posto; per molti commentatori ormai Agassi è un atleta finito, bruciato dalla troppa sicurezza e troppo attento alla vita mondana più che agli allenamenti.

Nel 1998 il matrimonio con la Shields comincia ad andare in crisi e Agassi si concentra esclusivamente sul tennis ripartendo da zero. Prende parte a molti tornei Challenger (un circuito specifico per i giocatori di bassa classifica) vincendone alcuni, inoltre cambia completamente il suo atteggiamento arrivando a farsi amare dal pubblico che l'anno prima aveva cominciato a detestarlo. Durante la stagione è protagonista di una salita in classifica che non ha precedenti: partito come numero 122 del mondo a fine stagione è 6º, dopo essersi aggiudicato cinque tornei importanti ed essere arrivato in finale nel Masters Series di Key Biscayne e nella Grand Slam Cup.

1999-2003: nuovamente ai vertici

[modifica | modifica wikitesto]
Agassi nel 1999

Il 1999 vede il ritorno definitivo di Agassi tra i grandi nomi del tennis mondiale. Agli Australian Open viene eliminato al quarto turno, in aprile vince agevolmente il torneo di Hong Kong presentandosi in gran forma all'Open di Francia. Al termine di un'incredibile rimonta in finale contro Andrij Medvedjev, vince il Roland Garros, diventando il quinto giocatore della storia a vincere almeno uno di ciascuno dei tornei dello Slam dopo Rod Laver, Roy Emerson, Don Budge e Fred Perry, inoltre Agassi è il primo uomo ad avere vinto almeno una volta tutti i quattro tornei del grande slam, la medaglia d'oro del singolare olimpico, il torneo ATP World Championship e la Coppa Davis, eguagliato nel 2024 da Novak Djokovic; questa impresa nel mondo del tennis femminile è stata compiuta anche da Steffi Graf (futura moglie di Andre), e da Serena Williams. Sempre nel 1999 arriva in finale anche a Wimbledon, venendo sconfitto in tre partite da Sampras. A luglio ritorna per tre settimane numero 1 del mondo. Meno di due mesi dopo Wimbledon Agassi conquista per la seconda volta in carriera l'US Open battendo Todd Martin in finale e conquistando nuovamente la prima posizione della classifica, mantenuta nonostante la sconfitta in finale contro Sampras nella Masters Cup; la conserverà anche nel 2000 per un totale di 52 settimane.

Nel 2000 Agassi centra la quarta finale consecutiva nel Grande Slam: dopo avere superato Sampras in semifinale sconfigge Evgenij Kafel'nikov nella finale conquistando il suo secondo Australian Open. Durante l'anno viene eliminato al secondo turno al Roland Garros, raggiunge la semifinale a Wimbledon perdendo contro Patrick Rafter e poi nuovamente eliminato al secondo round all'US Open. A fine stagione perde per il secondo anno consecutivo la finale della Masters Cup contro Gustavo Kuerten, cedendo così al brasiliano lo scettro di numero 1 del mondo. Complessivamente il 2000 è stato sotto le attese: dopo la prodezza in Australia Agassi non è riuscito ad aggiudicarsi nessun torneo, pur piazzandosi abbastanza bene in tutte le competizioni importanti.

Nel 2001 vince nuovamente gli Australian Open, infilando poi la doppietta nei Master Series di Indian Wells (in finale su Sampras) e Key Biscayne, impreziosite a luglio da un nuovo successo su Sampras nella finale del torneo di Los Angeles. In questa stagione raggiunge la semifinale a Wimbledon e i quarti di finale negli altri due slam. Memorabile il quarto di finale agli US Open perso in quattro set contro Sampras, considerata da molti una delle più belle partite di sempre.

Il 2002 comincia con una brutta notizia: Andre non può difendere il suo titolo a Melbourne a causa di un infortunio. Durante la stagione vince i Masters Series di Key Biscayne, Roma e Madrid e nella finale dell'US Open incontra per la trentaquattresima e ultima volta il rivale di sempre Sampras, venendo sconfitto in quattro partite (bilancio finale: 20-14 per Sampras).

Nel 2003 Agassi vince il suo ottavo e ultimo titolo del Grande Slam agli Australian Open, battendo in finale Rainer Schüttler in tre partite. In marzo vince per la terza volta consecutiva (e sesta in carriera) il titolo Masters Series di Key Biscayne, stabilendo il primato di diciotto successi consecutivi nella competizione (battuto il precedente di Sampras, che tra il 1993 e il 1995 si fermò a 17; l'anno successivo vincerà i primi due incontri portando il primato a 20). Il 28 aprile 2003 torna per l'ennesima volta numero 1 del mondo, diventando il giocatore più anziano a raggiungere tale traguardo a 33 anni e 13 giorni (record poi superato da Roger Federer nel 2018); due settimane dopo lo cederà a Lleyton Hewitt; lo riconquisterà nuovamente il 16 giugno 2003 conservandolo per altre dodici settimane (portando il suo totale a 101). A causa di un infortunio è costretto a saltare alcuni importanti tornei e cederà lo scettro di numero 1 a Juan Carlos Ferrero, dopo avere perso contro di lui in semifinale all'US Open. Nella Masters Cup di fine anno arriva in finale, ma viene battuto da Federer; a fine anno è numero 4 del mondo.

2004-2006: ultimi anni e ritiro

[modifica | modifica wikitesto]
Agassi al torneo di Houston nel 2005

Nel 2004 il trentaquattrenne Agassi dimostra di potere ancora competere ad altissimo livello conquistando il Masters Series di Cincinnati: con questa vittoria Agassi stabilisce il primato di 17 Masters Series vinti, in seguito superato da Nadal. Nel corso della sua carriera Agassi ha vinto almeno una volta sette dei nove tornei del circuito MS. Durante l'anno Agassi diventa il sesto giocatore dell'era open ad avere raggiunto le 800 vittorie, battendo Alex Bogomolov a Los Angeles. Termina l'anno al numero 8 della classifica mondiale.

Nel 2005 viene eliminato nei quarti di finale all'Australian Open dal nuovo re del tennis mondiale: Roger Federer. Nei tornei successivi Agassi riesce sempre a essere competitivo ma non riesce ad aggiudicarsi nessun titolo. In seguito a un infortunio si presenta all'Open di Francia in condizioni precarie e viene eliminato al primo turno da Jarkko Nieminen. Dopo la delusione parigina vince per la quarta volta in carriera il torneo di Los Angeles e raggiunge la finale al Canada Masters, venendo sconfitto dal nuovo numero 2 del mondo Rafael Nadal. All'US Open contro ogni previsione riesce ad arrivare fino in finale ma viene nuovamente battuto da Roger Federer; comunque un grande risultato per Agassi che ottiene anche un trionfo di pubblico. Successivamente, a New York, si infortuna seriamente all'anca (al punto da non riuscire a camminare), ma rientra in tempo per la Tennis Masters Cup, in cui però non riesce a essere competitivo (si ritirerà prima della fine della competizione). Finisce l'anno come numero 7 del mondo.

Nel corso del 2006 annuncia che il suo ritiro avrà luogo dopo il torneo che aveva sempre più sentito, gli US Open. Nel torneo vince un'epica partita contro Marcos Baghdatis ma perde al terzo turno giocando sull'Arthur Ashe Stadium il 3 settembre, contro il giovane tedesco Benjamin Becker, in quattro set. Una ovazione in piedi lunga molti minuti saluta l'uomo che forse più di tutti ha dato e ricevuto dal tennis.

Ad Andre Agassi viene attribuita la frase "credere in me stesso mi fa vincere" e nel 2009 ha pubblicato Open, autobiografia molto ben accolta dalla critica[7][8]. Agassi ha detenuto il primato di più vecchio numero 1 al mondo fino al 18 febbraio 2018, giorno in cui è stato scavalcato dall'allora trentaseienne Roger Federer.

Agassi con la moglie Steffi Graf a Wimbledon 2009

Andre Agassi, sin da giovanissimo, ha dimostrato di avere una forte personalità e di non avere paura di esibirla: indossava abiti colorati in campo quando a nessuno veniva in mente di vestire un colore che non fosse il bianco, portava capelli lunghi e orecchini, e diventò un autentico divo grazie alla sua immagine ribelle. John McEnroe lo ha definito la rockstar del tennis. A causa di questo suo gusto particolare nell'abbigliamento diserterà per i primi anni della carriera il torneo di Wimbledon e l'Australian Open (era obbligatorio vestire di bianco in entrambe le competizioni), poiché giudicati troppo retrogradi. Era uno sportivo differente, originale di natura, schivo e riservato ma allo stesso tempo mondano nelle frequentazioni. Forse è proprio per questo che nei primi anni Novanta accettò di girare una pubblicità per la Canon che recitava "L'immagine è tutto", motto che gli venne appiccicato addosso e per cui viene ancora ricordato.

Quella però fu una fase; ne seguì un'altra caratterizzata da una serie di insuccessi sportivi che lo portarono a essere il numero 141 del mondo. Nel 1997 si sposò con Brooke Shields. Il matrimonio fu annullato nel 1999. In questo periodo Agassi era fuori forma e veniva ormai considerato da tutti un giocatore finito, nonostante avesse solo 27 anni.

In seguito riuscì a tornare in perfetta forma sui campi da tennis e a intraprendere una seconda carriera, caratterizzata da tre finali dello Slam nello stesso anno, proprio il 1999. Un Agassi rinnovato, apparentemente più conformista, che recupera le magliette bianche, la concentrazione, la determinazione e la sua consueta rapidità di spostamenti. Stupisce, perché nelle conferenze stampa riesce a ricordare con incredibile esattezza ogni punto giocato contro l'avversario. Alcuni credono che questo picco nella carriera di Agassi sia stato propiziato dalla frequentazione con Steffi Graf, prima compagna e poi moglie con la quale ha avuto due figli, Jaden Gil e Jaz Elle.

Stile e caratteristiche tecniche

[modifica | modifica wikitesto]
Il tipico rovescio bimane di Andre Agassi

Sin da piccolissimo, Agassi mostrava l'attitudine a seguire la palla soltanto con gli occhi, senza muovere il capo, segno di eccezionali riflessi e fondamento per quella che si sarebbe rivelata la sua arma più devastante, la risposta d'anticipo, ossia nel colpire la palla in fase ascendente, sfruttando una maggiore energia cinetica del rimbalzo e un minor utilizzo di tempo nel ribattere la palla, il risultato è un colpo di velocità e imprevedibilità impressionanti che, la maggior parte delle volte lascia fermo il giocatore (spesso non ancora uscito dal movimento del servizio) togliendogli il tempo.

Agassi non è un giocatore di tennis tipico: per quanto all'epoca la tendenza fosse quella di abbandonare il vecchio schema offensivo di "serve & volley", Agassi non amava i colpi interlocutori ed era un attaccante da fondocampo. Il suo colpo più riuscito era la risposta, definita la migliore di tutti i tempi e in grado di rimettere in gioco anche uno dei servizi più potenti mai eseguiti (quello di Andy Roddick a 240 km/h). Per contro il servizio di Agassi non è mai stato un colpo su cui il giocatore ha fatto molto affidamento, essendo spesso instabile, specialmente nelle giornate negative, e in ogni caso poco potente rispetto a quello di molti campioni dell'epoca, tra cui il suo grande rivale Pete Sampras (dotato di un servizio di grande efficacia, potentissimo e molto preciso). Il rovescio è bimane ed estremamente efficace, specie in lungolinea; lo stesso vale per il dritto, con cui predilige anche traiettorie anomale.

Dotato di un eccellente timing, reattività, coordinazione e velocità di esecuzione, quando Agassi imprimeva i suoi ritmi di gioco e metteva i piedi dentro al campo creava le condizioni ideali per esprimere il suo tennis. Il suo punto debole è stato il gioco di rete: uno dei suoi coach, Brad Gilbert, ha per lungo tempo incoraggiato Agassi ad avanzare, ma senza grandi risultati; utilizzava la volée solamente come colpo definitivo a punto quasi ottenuto (suoi i famosi "schiaffi al volo") e tradiva spesso la mancanza di senso di posizione.

«Non mi ero mai sentito tanto vivo, ma ho messo a rischio il mio nome e la mia carriera.»

Nella sua autobiografia, Open, Agassi ha ammesso di avere fatto uso di metanfetamine e di avere mentito all'ATP per evitare una squalifica: nel 1997 risultò infatti positivo a un test antidoping e mentì all'ATP affermando di avere ingerito un cocktail di vodka contenente tale sostanza a sua insaputa. Salvò in questo modo il prosieguo della propria carriera sportiva. A sua difesa racconta che in quel periodo il suo matrimonio con Brooke Shields era in crisi e che fu per lui un periodo molto duro.[9][10][11][12][13][14][15]

Tutto ciò non è passato inosservato nel mondo dello sport: Roger Federer si è infatti dichiarato scioccato e deluso,[16] mentre Sergej Bubka ha dichiarato che Agassi avrebbe dovuto essere sanzionato;[17] a queste critiche si sono poi aggiunti l'ex tennista tedesco Boris Becker[18], l'ex numero uno al mondo Martina Navrátilová[19] e Rafael Nadal.[20] In un'intervista esclusiva rilasciata alla CBS Agassi si è discolpato chiedendo comprensione[21]:

«È stato un momento della mia vita in cui avevo bisogno di aiuto.»

Due giorni dopo è stata pubblicata un'altra rivelazione tratta dalla sua autobiografia: il tennista statunitense ha ammesso che la sua folta criniera dei primi anni novanta era un parrucchino.[22][23]

Vittorie (60)

[modifica | modifica wikitesto]
Legenda
Grande Slam (8)
Tennis Masters Cup / ATP World Tour Finals (1)
ATP Super 9 / Masters Series (17)
Giochi olimpici (1)
ATP Championship Series / ATP International Series Gold (6)
Grand Prix / ATP World Series / ATP International Series (27)
Legenda superfici
Cemento (46)
Terra (7)
Erba (1)
Sintetico (6)
Numero Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 29 novembre 1987 Brasile (bandiera) ATP Itaparica, Itaparica Cemento Brasile (bandiera) Luiz Mattar 7-6, 6-2
2. 21 febbraio 1988 Stati Uniti (bandiera) Volvo U.S. National Indoor, Memphis Cemento Svezia (bandiera) Mikael Pernfors 6-4, 6-4, 7-5
3. 1º maggio 1988 Stati Uniti (bandiera) U.S. Men's Clay Court Championships, Charleston Terra rossa Stati Uniti (bandiera) Jimmy Arias 6-2, 6-2
4. 8 maggio 1988 Stati Uniti (bandiera) WCT Tournament of Champions, Forest Hills Terra rossa Jugoslavia (bandiera) Slobodan Živojinović 7-5 7-6 7-5
5. 17 luglio 1988 Germania (bandiera) Mercedes Cup, Stoccarda Terra rossa Ecuador (bandiera) Andrés Gómez 6-4, 6-2
6. 31 luglio 1988 Stati Uniti (bandiera) ATP Volvo International, Stratton Mountain Cemento Stati Uniti (bandiera) Paul Annacone 6-2, 6-4
7. 21 agosto 1988 Stati Uniti (bandiera) Livingston Open, Livingston Cemento Stati Uniti (bandiera) Jeff Tarango 6-2, 6-4
8. 8 ottobre 1989 Stati Uniti (bandiera) Verizon Tennis Challenge, Orlando Cemento Stati Uniti (bandiera) Brad Gilbert 6-2 6-1
9. 11 febbraio 1990 Stati Uniti (bandiera) Pacific Coast Championships, San Francisco Sintetico Belgio (bandiera) Todd Witsken 6-1 6-3
10. 29 marzo 1990 Stati Uniti (bandiera) Lipton International Players Championships, Key Biscayne Cemento Svezia (bandiera) Stefan Edberg 6-1, 6-4, 0-6, 6-2
11. 22 luglio 1990 Stati Uniti (bandiera) Sovran Bank Classic, Washington Cemento Stati Uniti (bandiera) Jim Grabb 6-1, 6-4
12. 18 novembre 1990 Germania (bandiera) ATP Tour World Championships, Francoforte Sintetico Svezia (bandiera) Stefan Edberg 5-7, 7-6, 7-5, 6-2
13. 7 aprile 1991 Stati Uniti (bandiera) Verizon Tennis Challenge, Orlando (2) Cemento Stati Uniti (bandiera) Derrick Rostagno 6-2, 1-6, 6-3
14. 21 luglio 1991 Stati Uniti (bandiera) Sovran Bank Classic, Washington (2) Cemento Rep. Ceca (bandiera) Petr Korda 6-3, 6-4
15. 3 maggio 1992 Stati Uniti (bandiera) Verizon Tennis Challenge, Atlanta (3) Terra verde Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 7-5, 6-4
16. 5 luglio 1992 Regno Unito (bandiera) Torneo di Wimbledon, Londra Erba Croazia (bandiera) Goran Ivanišević 6(8)–7, 6-4, 6-4, 1-6, 6-4
17. 26 luglio 1992 Canada (bandiera) Canada Open, Toronto Cemento Stati Uniti (bandiera) Ivan Lendl 3-6, 6-2, 6-0
18. 7 febbraio 1993 Stati Uniti (bandiera) Pacific Coast Championships, San Francisco (2) Cemento Stati Uniti (bandiera) Brad Gilbert 6-2, 6(4)–7, 6-2
19. 28 febbraio 1993 Stati Uniti (bandiera) Tennis Channel Open, Scottsdale Cemento Sudafrica (bandiera) Marcos Ondruska 6-2, 3-6, 6-3
20. 27 febbraio 1994 Stati Uniti (bandiera) Tennis Channel Open, Scottsdale (2) Cemento Brasile (bandiera) Luiz Mattar 6-4, 6-3
21. 31 luglio 1994 Canada (bandiera) Canada Open, Toronto (2) Cemento Australia (bandiera) Jason Stoltenberg 6-4, 6-4
22. 11 settembre 1994 Stati Uniti (bandiera) U.S. Open, New York Cemento Germania (bandiera) Michael Stich 6-1, 7–6(5), 7-5
23. 23 ottobre 1994 Austria (bandiera) Bank Austria Tennis Trophy, Vienna Sintetico Germania (bandiera) Michael Stich 7–6(4), 4-6, 6-2, 6-3
24. 6 novembre 1994 Francia (bandiera) Paris Open, Parigi Sintetico Svizzera (bandiera) Marc Rosset 6-3, 6-3, 4-6, 7-5
25. 29 gennaio 1995 Australia (bandiera) Australian Open, Melbourne Cemento Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 4-6, 6-1, 7–6(6), 6-4
26. 12 febbraio 1995 Stati Uniti (bandiera) Sybase Open, San Jose Cemento Stati Uniti (bandiera) Michael Chang 6-2, 1-6, 6-3
27. 26 marzo 1995 Stati Uniti (bandiera) Lipton Championships, Key Biscayne (2) Cemento Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 3-6, 6-2, 7–6(3)
28. 23 luglio 1995 Stati Uniti (bandiera) Sovran Bank Classic, Washington (3) Cemento Svezia (bandiera) Stefan Edberg 6-4, 2-6, 7-5
29. 30 luglio 1995 Canada (bandiera) Canada Open, Montréal (3) Cemento Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 3-6, 6-2, 6-3
30. 13 agosto 1995 Stati Uniti (bandiera) Cincinnati Open, Cincinnati Cemento Stati Uniti (bandiera) Michael Chang 7-5, 6-2
31. 20 agosto 1995 Stati Uniti (bandiera) ATP Volvo International, New Haven Cemento Paesi Bassi (bandiera) Richard Krajicek 3-6, 7–6(2), 6-3
32. 1º aprile 1996 Stati Uniti (bandiera) Lipton Championships, Key Biscayne (3) Cemento Croazia (bandiera) Goran Ivanišević 3-0 ritiro
33. 28 luglio 1996 Stati Uniti (bandiera) Giochi Olimpici, Atlanta Cemento Spagna (bandiera) Sergi Bruguera 6-2, 6-3, 6-1
34. 11 agosto 1996 Stati Uniti (bandiera) Cincinnati Open, Cincinnati (2) Cemento Stati Uniti (bandiera) Michael Chang 7–6(4), 6-4
35. 15 febbraio 1998 Stati Uniti (bandiera) Sybase Open, San Jose (2) Cemento Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 6-2, 6-4
36. 8 marzo 1998 Stati Uniti (bandiera) Tennis Channel Open, Scottsdale (3) Cemento Australia (bandiera) Jason Stoltenberg 6-4, 7–6(3)
37. 26 luglio 1998 Stati Uniti (bandiera) Legg Mason Tennis Classic, Washington Cemento Australia (bandiera) Scott Draper 6-2, 6-0
38. 2 agosto 1998 Stati Uniti (bandiera) Countrywide Classic, Los Angeles Cemento Regno Unito (bandiera) Tim Henman 6-4, 6-4
39. 25 ottobre 1998 Rep. Ceca (bandiera) ATP Ostrava, Ostrava Sintetico Slovacchia (bandiera) Ján Krošlák 6-2, 3-6, 6-3
40. 11 aprile 1999 Hong Kong (bandiera) Hong Kong Open, Hong Kong Cemento Germania (bandiera) Boris Becker 6(4)–7, 6-4, 6-4
41. 6 giugno 1999 Francia (bandiera) Open di Francia, Parigi Terra rossa Ucraina (bandiera) Andrij Medvedjev 1-6, 2-6, 6-4, 6-3, 6-4
42. 22 agosto 1999 Stati Uniti (bandiera) Legg Mason Tennis Classic, Washington Cemento Russia (bandiera) Evgenij Kafel'nikov 7–6(3), 6-1
43. 12 settembre 1999 Stati Uniti (bandiera) US Open, New York (2) Cemento Stati Uniti (bandiera) Todd Martin 6-4, 6(5)–7, 6(2)–7, 6-3, 6-2
44. 7 novembre 1999 Francia (bandiera) Paris Open, Francia Sintetico Russia (bandiera) Marat Safin 7–6(1), 6-2, 4-6, 6-4
45. 30 gennaio 2000 Australia (bandiera) Australian Open, Melbourne (2) Cemento Russia (bandiera) Evgenij Kafel'nikov 3-6, 6-3, 6-2, 6-4
46. 28 gennaio 2001 Australia (bandiera) Australian Open, Melbourne (3) Cemento Francia (bandiera) Arnaud Clément 6-4, 6-2, 6-2
47. 18 marzo 2001 Stati Uniti (bandiera) Newsweek Champions Cup and the Evert Cup, Indian Wells Cemento Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 7–6(5), 7-5, 6-1
48. 2 aprile 2001 Stati Uniti (bandiera) Ericsson Open, Key Biscayne (4) Cemento Stati Uniti (bandiera) Jan-Michael Gambill 7–6(4), 6-1, 6-0
49. 29 luglio 2001 Stati Uniti (bandiera) Countrywide Classic, Los Angeles (2) Cemento Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 6-4, 6-2
50. 10 marzo 2002 Stati Uniti (bandiera) Tennis Channel Open, Scottsdale (4) Cemento Spagna (bandiera) Joan Balcells 6-2, 7–6(2)
51. 1º aprile 2002 Stati Uniti (bandiera) NASDAQ-100 Open, Key Biscayne (5) Cemento Svizzera (bandiera) Roger Federer 6-3, 6-3, 3-6, 6-4
52. 13 maggio 2002 Italia (bandiera) Internazionali d'Italia, Roma Terra rossa Germania (bandiera) Tommy Haas 6-3, 6-3, 6-0
53. 28 luglio 2002 Stati Uniti (bandiera) Countrywide Classic, Los Angeles (3) Cemento Stati Uniti (bandiera) Jan-Michael Gambill 6-2, 6-4
54. 20 ottobre 2002 Spagna (bandiera) Madrid Masters, Madrid Cemento Rep. Ceca (bandiera) Jiří Novák walkover
55. 26 gennaio 2003 Australia (bandiera) Australian Open, Melbourne (4) Cemento Germania (bandiera) Rainer Schüttler 6-2, 6-2, 6-1
56. 16 febbraio 2003 Stati Uniti (bandiera) SAP Open, San Jose (3) Cemento Italia (bandiera) Davide Sanguinetti 6-3, 6-1
57. 26 marzo 2003 Stati Uniti (bandiera) NASDAQ-100 Open, Key Biscayne (6) Cemento Spagna (bandiera) Carlos Moyá 6-3, 6-3
58. 27 aprile 2003 Stati Uniti (bandiera) U.S. Men's Clay Court Championships, Houston Terra rossa Stati Uniti (bandiera) Andy Roddick 3-6 6-3 6-4
59. 8 agosto 2004 Stati Uniti (bandiera) Cincinnati Masters, Cincinnati (3) Cemento Australia (bandiera) Lleyton Hewitt 6-3, 3-6, 6-2
60. 31 luglio 2005 Stati Uniti (bandiera) Mercedes-Benz Cup, Los Angeles (4) Cemento Lussemburgo (bandiera) Gilles Müller 6-4, 7-5

Finali perse (30)

[modifica | modifica wikitesto]
Legenda singolare
Grande Slam (7)
ATP World Tour Finals/Grand Slam Cup (4)
Giochi olimpici (0)
ATP Masters 1000 (5)
ATP World Tour 500 (3)
ATP World Tour 250 (11)
Legenda superfici
Cemento (24)
Terra (5)
Erba (1)
Numero Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 27 aprile 1987 Corea del Sud (bandiera) Seoul Open, Seul Cemento Stati Uniti (bandiera) Jim Grabb 1–6, 6–4, 6–2
2. 26 settembre 1988 Stati Uniti (bandiera) Countrywide Classic, Los Angeles Cemento Svezia (bandiera) Mikael Pernfors 6–2, 7–5
3. 22 maggio 1989 Italia (bandiera) Internazionali d'Italia, Roma Terra rossa Argentina (bandiera) Alberto Mancini 6–3, 4–6, 2–6, 7–6(2), 6–1
4. 12 marzo 1990 Stati Uniti (bandiera) Indian Wells Masters, Indian Wells Cemento Svezia (bandiera) Stefan Edberg 6–4, 5–7, 7–6(1), 7–6(6)
5. 11 giugno 1990 Francia (bandiera) Open di Francia, Parigi Terra rossa Ecuador (bandiera) Andrés Gómez 6–3, 2–6, 6–4, 6–4
6. 10 settembre 1990 Stati Uniti (bandiera) US Open, New York Cemento Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 6–4, 6–3, 6–2
7. 10 giugno 1991 Francia (bandiera) Open di Francia, Parigi Terra rossa Stati Uniti (bandiera) Jim Courier 3–6, 6–4, 2–6, 6–1, 6–4
8. 21 marzo 1994 Stati Uniti (bandiera) Miami Masters, Miami Cemento Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 5–7, 6–3, 6–3
9. 13 marzo 1995 Stati Uniti (bandiera) Indian Wells Masters, Indian Wells Cemento Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 7–5, 6–3, 7–5
10. 17 aprile 1995 Giappone (bandiera) Japan Open Tennis Championships, Tokyo Cemento Stati Uniti (bandiera) Jim Courier 6–4, 6–3
11. 8 maggio 1995 Stati Uniti (bandiera) Verizon Tennis Challenge, Atlanta Terra verde Stati Uniti (bandiera) Michael Chang 6–2, 6(6)–7, 6–4
12. 11 settembre 1995 Stati Uniti (bandiera) US Open, New York Cemento Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 6–4, 6–3, 4–6, 7–5
13. 19 febbraio 1996 Stati Uniti (bandiera) SAP Open, San José Cemento (i) Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 6–2, 6–3
14. 30 marzo 1998 Stati Uniti (bandiera) Miami Masters, Miami Cemento Cile (bandiera) Marcelo Ríos 7–5, 6–3, 6–4
15. 4 maggio 1998 Germania (bandiera) BMW Open, Monaco Terra rossa Svezia (bandiera) Thomas Enqvist 6(4)–7, 7–6(6), 6–3
16. 24 agosto 1998 Stati Uniti (bandiera) RCA Championships, Indianapolis Cemento Spagna (bandiera) Àlex Corretja 2–6, 6–2, 6–3
17. 28 settembre 1998 Germania (bandiera) Grand Slam Cup, Monaco Cemento (i) Cile (bandiera) Marcelo Ríos 6–4, 2–6, 7–6(1), 5–7, 6–3
18. 12 ottobre 1998 Svizzera (bandiera) Swiss Indoors, Basilea Cemento (i) Regno Unito (bandiera) Tim Henman 6–4, 6–3, 3–6, 6–4
19. 5 luglio 1999 Regno Unito (bandiera) Wimbledon, Londra Erba Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 6–3, 6–4, 7–5
20. 2 agosto 1999 Stati Uniti (bandiera) Countrywide Classic, Los Angeles Cemento Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 7–6(3), 7–6(1)
21. 29 novembre 1999 Germania (bandiera) Tennis Masters Cup, Hannover Cemento (i) Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 6–1, 7–5, 6–4
22. 21 agosto 2000 Stati Uniti (bandiera) Legg Mason Tennis Classic, Washington Cemento Spagna (bandiera) Àlex Corretja 6–2, 6–3
23. 4 dicembre 2000 Portogallo (bandiera) Tennis Masters Cup, Lisbona Cemento (i) Brasile (bandiera) Gustavo Kuerten 6–4, 6–4, 6–4
24. 5 marzo 2001 Stati Uniti (bandiera) SAP Open, San José Cemento (i) Regno Unito (bandiera) Greg Rusedski 6–3, 6–4
25. 4 marzo 2002 Stati Uniti (bandiera) SAP Open, San José Cemento (i) Australia (bandiera) Lleyton Hewitt 4–6, 7–6(6), 7–6(4)
26. 9 settembre 2002 Stati Uniti (bandiera) US Open, New York Cemento Stati Uniti (bandiera) Pete Sampras 6–3, 6–4, 5–7, 6–4
27. 17 novembre 2003 Stati Uniti (bandiera) Tennis Masters Cup, Houston Cemento Svizzera (bandiera) Roger Federer 6–3, 6–0, 6–4
28. 1º novembre 2004 Svezia (bandiera) Stockholm Open, Stoccolma Cemento (i) Svezia (bandiera) Thomas Johansson 3–6, 6–3, 7–6(4)
29. 15 agosto 2005 Canada (bandiera) Canada Masters, Montréal Cemento Spagna (bandiera) Rafael Nadal 6–3, 4–6, 6–2
30. 12 settembre 2005 Stati Uniti (bandiera) US Open, New York Cemento Svizzera (bandiera) Roger Federer 6–3, 2–6, 7–6(1), 6–1
Numero Data Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 16 agosto 1993 Stati Uniti (bandiera) Cincinnati Masters, Cincinnati Cemento Cecoslovacchia (bandiera) Petr Korda Svezia (bandiera) Stefan Edberg
Svezia (bandiera) Henrik Holm
7–6, 6–4

Finali perse (3)

[modifica | modifica wikitesto]
Numero Data Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 17 luglio 1992 Canada (bandiera) Canada Masters, Toronto Cemento Stati Uniti (bandiera) John McEnroe Stati Uniti (bandiera) Patrick Galbraith
Sudafrica (bandiera) Danie Visser
7–5, 6–4
2. 12 aprile 1999 Hong Kong (bandiera) Hong Kong Open, Hong Kong Cemento Stati Uniti (bandiera) David Wheaton Nuova Zelanda (bandiera) James Greenhalgh
Australia (bandiera) Grant Silcock
W/O
3. 21 agosto 2000 Stati Uniti (bandiera) Legg Mason Tennis Classic, Washington Cemento Armenia (bandiera) Sargis Sargsian Stati Uniti (bandiera) Alex O'Brien
Stati Uniti (bandiera) Jared Palmer
7–5, 6–1

Performance nel tempo

[modifica | modifica wikitesto]
Torneo Carriera V-P Vinti 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Grande Slam
Australian Open 48–5 4 / 9 ND A A A A A A A A V SF A 4T 4T V V A V SF QF A
Open di Francia 51–16 1 / 17 A 2T SF 3T F F SF A 2T QF 2T A 1T V 2T QF QF QF 1T 1T A
Wimbledon 46–13 1 / 14 A 1T A A A QF V QF 4T SF 1T A 2T F SF SF 2T 4T A A 3T
US Open 79–19 2 / 21 1T 1T SF SF F 1T QF 1T V F SF 4T 4T V 2T QF F SF QF F 3T
Grande Slam SR N/A 8 / 61 0 / 1 0 / 3 0 / 2 0 / 2 0 / 2 0 / 3 1 / 3 0 / 2 1 / 3 1 / 4 0 / 4 0 / 1 0 / 4 2 / 4 1 / 4 1 / 4 0 / 3 1 / 4 0 / 3 0 / 3 0 / 2
Grande Slam V-P 224–53 N/A 0–1 1–3 10–2 7–2 12–2 10–3 16–2 4–2 11–2 22–3 11–4 3–1 7–4 23–2 14–3 20–3 11–3 19–3 9–3 10–3 4–2
Torneo di fine anno
Masters Cup 22–20 1 / 13 A A RR RR V SF A A SF A RR A RR F F RR RR F A RR A
ATP Masters Series
Indian Wells 41–16 1 / 17 A A SF QF F 3T 3T 2T 2T F QF 1T QF A 1T V 1T A SF QF 3T
Key Biscayne 63–13 6 / 19 A 1T 3T 1T V 4T 2T 4T F V V 2T F 2T SF V V V 4T SF A
Monte Carlo 2–4 0 / 4 A A A A A 2T A A 1T A 3T A 2T A A A A A A A A
Roma 33–10 1 / 11 A 2T QF F A 1T A A 2T A A A A 3T 3T 1T V 1T A SF A
Amburgo 5–5 0 / 5 A A A A 3T A 2T A A QF A A A A A 2T A A A 1T A
Toronto/Montréal 41–11 3 / 14 A A A SF QF 2T V QF V V A A SF SF 1T 1T A QF 2T F A
Cincinnati 31–10 3 / 13 A A A A 3T 3T 3T SF A V V 1T 2T SF 2T 1T QF A V A A
Madrid[24] 21–11 1 / 12 A A A QF 2T A A A QF 3T QF 1T 3T SF 3T 2T V A SF A A
Parigi 14–4 2 / 6 A A A A A A 2T A V A 2T A QF V A A QF A A A A
Statistiche
Anno Carriera 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Tornei giocati 343 N/A 6 18 18 19 15 20 22 14 19 18 17 13 24 19 18 18 16 13 14 14 8
Vinti 60 N/A 0 1 6 1 4 2 3 2 5 7 3 0 5 5 1 4 5 4 1 1 0
Cemento V-P 587–155 N/A 4–5 21–10 33–6 20–6 26–5 17–7 19–7 27–8 29–6 53–3 34–7 11–10 47–10 41–9 25–9 35–10 36–7 32–6 37–10 32–8 8–6
Terra V-P 152–57 N/A 0–0 5–5 29–3 13–4 9–4 10–4 15–4 2–1 4–4 11–3 2–2 1–1 5–3 9–2 4–3 5–4 13–2 9–2 0–2 6–4 0–0
Erba V-P 50–18 N/A 0–0 0–1 0–0 0–0 0–0 4–1 7–0 4–2 3–1 5–1 0–1 0–0 1–1 6–1 6–2 5–1 1–1 6–2 0–1 0–0 2–2
Sintetico V-P 81–44 N/A 1–1 0–1 1–2 8–9 10–3 8–5 1–4 0–0 16–3 4–2 2–4 0–1 15–4 7–2 5–1 0–0 3–2 0–0 0–0 0–0 0–0
Totale V-P 870–274 N/A 5–6 26–17 63–11 41–19 45–12 39–17 42–15 33–11 52–14 73–9 38–14 12–12 68–18 63–14 40–15 45–15 53–12 47–10 37–13 38–12 10–8
V % 76% 46% 60% 85% 68% 79% 70% 74% 75% 79% 89% 73% 50% 79% 82% 73% 75% 82% 82% 74% 76% 56%
Ranking fine anno N/A N/A 91 25 3 7 4 10 9 24 2 2 8 122 6 1 6 3 2 4 8 7 150
  1. ^ Ragazzo ribelle, leggenda del tennis: i 50 anni di Andre Agassi, su rainews.it.
  2. ^ FLIPPER AGASSI VA IN TILT, su ricerca.repubblica.it.
  3. ^ (EN) tennisfame.com, Andre Agassi's Hall of Fame Induction Speech, 9 luglio 2011. URL consultato l'11 luglio 2011.
  4. ^ First tennis player to win a "Career Super Slam" (male), su guinnesworldrecords.com. URL consultato il 15 agosto 2024.
  5. ^ È stato proprio il tennista serbo ad annunciare la collaborazione al termine degli Internazionali d'Italia 2017.
  6. ^ Mike Agassi: "Rifarei il tiranno, Andre doveva essere un campione", su repubblica.it.
  7. ^ Che romanziere questo tennista, su corriere.it.
  8. ^ "Open", boom da scrittori e Twitter il libro di Agassi rinasce dal passaparola, su repubblica.it.
  9. ^ Agassi: "Ho preso droga", su gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport.
  10. ^ Stefano Benzi, Agassi dopato: tutta la verità non è mai a buon mercato, su it.eurosport.yahoo.com, Yahoo.it.
  11. ^ Agassi shock: "Mi sono drogato", su sportmediaset.mediaset.it, Sport Mediaset.
  12. ^ Agassi: «Ho preso droghe e mentito», su corriere.it, Corriere della Sera.
  13. ^ (EN) Nathaniel Vinton, Andre Agassi admits to using crystal meth in forthcoming autobiography, su nydailynews.com.
  14. ^ (EN) Andre Agassi Admits to Using Crystal Meth, su nbcwashington.com, NBC.
  15. ^ (EN) Neil Harman, Andre Agassi reveals his drugs shame, su timesonline.co.uk, The Times.
  16. ^ Federer: deluso e scioccato da Agassi, su sport.repubblica.it, la Repubblica.
  17. ^ Bubka: Agassi dovrebbe essere punito, su sport.repubblica.it, la Repubblica.
  18. ^ Becker: Agassi mi ha molto deluso, su sport.repubblica.it, la Repubblica.
  19. ^ Nicola Sellitti, Agassi si discolpa in tv ma il tennis è in rivolta, su gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport.
  20. ^ Giovanni Marino, Quell'anno orribile dell'Agassi smarrito, su repubblica.it, la Repubblica.
  21. ^ Agassi: "Ora chiedo comprensione", su sportmediaset.mediaset.it, Sport Mediaset.
  22. ^ Agassi: "Portavo il parrucchino", su sportmediaset.mediaset.it, Sport Mediaset.
  23. ^ Elmar Burchia, Agassi: «Indossavo il parrucchino», su corriere.it, Corriere della Sera.
  24. ^ Questo torneo fu disputato a Stoccolma fino al 1994, a Essen nel 1995 e a Stoccarda tra il 1996 e il 2001.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN54953668 · ISNI (EN0000 0001 0654 3880 · SBN CAGV667742 · LCCN (ENn92119422 · GND (DE119241579 · BNE (ESXX5455458 (data) · BNF (FRcb14869481f (data) · J9U (ENHE987007369989305171 · NDL (ENJA001110516 · CONOR.SI (SL175098211